mercoledì 7 settembre 2016

FRANZONI, Storia di un Botticino

Caldissima giornata di agosto quella della visita alla cantina di Claudio Franzoni.
Mi ci porta l' amico Gigi dopo pranzo che già lo conosce ed ha già avuto modo di apprezzarne i vini.

Dal cortile della cantina prendiamo subito la macchina per andare a visitare il territorio e Claudio appena uscita dalla proprietà ci mostra la strada statale che delimita il confine che delimita la Doc (i vigneti di collina) dall' Igt.

Salendo per le colline vediamo un paesaggio incontaminato, dove i vigneti la fanno da padrone.
Passando per le strade tutte questo è più nascosto, quasi impercepibile.
Il primo step è un vigneto a circa 350/400 metri di altezza esposto a Sud.
Tutti i terreni qui sono di importante matrice calcarea e condotti con rigoroso criterio agronomico.


Salendo ancora, si arriva ad un piccolo borgo di pochissime case dov'è posto il vigneto più alto di Franzoni. Siamo intorno ai 700 metri, contornati da cave di marmo e natura.


Rientrati in cantina seguiamo le fasi che, in vendemmia, segue il vino in cantina.
Pigiatura e diraspatura, poi acciaio, poi vasche di cemento ed affinamento in botti di rovere di diversa capacità (minimo 20 hl).
Anche qui si percepisce una certa quieta, una calma silenziosa che accompagna questo vino per tutto il suo lunghissimo affinamento in cantina.
Dopo circa 3 anni esce il primo vino arrivando agli 8 anni per l' ultima Riserva.
Un vino al quale serve tempo per evidenziare le proprie caratteristiche, che da il meglio solo dopo anni e chi sa aspettare, può percepirne il valore.

L'amico Gigi ed una vecchia botte in disuso
Vasche di cemento
Botte in rovere da 20 hl
L'uvaggio utilizzato, sempre misto anche in vigna, è Barbera, Marzemino, Sangiovese e Schiava
Gentile.
Le proporzioni variano a seconda dell' importanza del vino a divenire. La quota di Barbera di alza quanto più il vino deve essere destinato ad invecchiamenti lunghi e la Schiava diventa minima per lo stesso motivo.
Tutti i vini di Claudio hanno un importante caratteristica, poi ripresa anche da alcuni altri produttori della zona e cioè, vengono fatti con una parte o totalmente con uve appassite in cassette.
Si parte dal Ronco del Gallo che ha una percentuale del 10%, poi il Tenuta Bettina con il 30%, a seguire una Riserva La Foja con il 50% ed il Foja D'Or con il 100%.

Vini deliziosamente beverini e di gran carattere.
Il Ronco del Gallo nonostante sia il più semplice è molto minerale, deciso ed invitante con sfumature speziate e note di frutta matura molto eleganti.
Il Tenuta Bettina è più austero e serio e di grande carattere.
La Foja è un vino che stupisce perchè spiazza. Inusuale e ricercato, dal profilo aromatico complesso e dal gusto pieno. L' annata 2011 sembra non essere tra le migliori ma non per questo deve essere sminuito, in quanto comunque un buon prodotto.
Il Foja D'Or è un campione di stile e carattere. Un vino molto importante e destinato al lungo invecchiamento. Un prodotto unico!

Validissima la selezione proposta da Franzoni e veramente bella la visita su questi terreni calcarei che donano queste note minerali e fresche anche a vini cosi' strutturati.



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